TERAPIA FARMACOLOGICA
ACE INIBITORI
Farmaci che interferiscono con la formazione dell’angiotensina II, un ormone vasocostrittore. Sono vasodilatatori periferici arteriosi e venosi: riducono quindi le pressioni di riempimento del cuore ed hanno pertanto effetti di protezione miocardica (effetti positivi sul rimodellamento cardiaco)
Utilizzo: trattamento dell'ipertensione arteriosa, dello scompenso cardiaco, della cardiopatia ischemica cronica e nella nefropatia cronica (protezione renale).
Generalmente si somministrano inizialmente da dosi ridotte che vengono incrementate gradualmente (titolazione) fino alla massima dose tollerata. Durante la titolazione del farmaco potrebbe essere indicato controllare periodicamente la funzione renale e i sali del sangue (elettroliti) con prelievo ematico.
Si tratta di farmaci ben tollerati; un effetto collaterale possibile, da segnalare al Curante, potrebbe essere l'insorgenza di tosse insistente: in tal caso il Medico potrà decidere di sostituire il farmaco con sostanze simili. Controindicati in gravidanza.
ACENOCUMAROLO
Vedere anticoagulanti orali
ACIDO ETACRINICO
Vedere diuretici
AMILORIDE
Vedere diuretici
AMIODARONE
Farmaco antiaritmico in grado di ridurre la probabilità di episodi ricorrenti di fibrillazione atriale o di tachicardie ventricolari. L’amiodarone si distribuisce in molti tessuti e prima che raggiunga gli effetti terapeutici possono essere necessari diversi giorni, per cui il Cardiologo, in base alla situazione clinica, potrebbe prescriverlo inizialmente ad un dosaggio più elevato di quello definitivo. Per possibili effetti collaterali viene generalmente richiesto un controllo periodico della funzione tiroidea ed epatica tramite semplice prelievo ematico. Il paziente dovrebbe essere istruito ad informare il Curante in caso di comparsa di sintomi respiratori o alterazioni della vista. Tale farmaco può anche aumentare la sensibilità al sole che può essere evitata con l'uso di creme solari a protezione totale.
AMLODIPINA
Vedere calcio antagonisti
ANTAGONISTI RECETTORIALI DELL’ANGIOTENSINA
Vedere sartani
ANTICOAGULANTI ORALI
Farmaci che rendono il sangue più fluido inibendo l’attivazione della vitamina K, sostanza necessaria alla sintesi di alcuni fattori della coagulazione in grado, assieme alle piastrine, di bloccare i sanguinamenti. Utilizzati per ridurre il rischio tromboembolico: alcune situazioni possono predisporre alla formazione di coaguli che, andando in circolo, possono causare danni organici, ad esempio ictus cerebrale.
Utilizzo: scoagulare il sangue in corso di fibrillazione atriale, in presenza di trombi (cardiaci, venosi), nei pazienti portatori di protesi cardiache meccaniche, in prevenzione secondaria dell’ictus cerebrale Il suo effetto anticoagulante si manifesta completamente dopo 4-5 giorni dalla somministrazione. Questo trattamento richiede un monitoraggio periodico con un esame del sangue che deve essere eseguito circa ogni 20 giorni. Consultare il Curante qualora sia necessario assumere antinfiammatori (FANS) o analgesici, in quanto l'associazione di tali farmaci potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento.
ASPIRINA
Inibisce l’aggregazione piastrinica (antiaggregante piastrinico) che ha un ruolo fondamentale nella genesi dell'infarto e dell'angina pectoris.
Utilizzo: trattamento della cardiopatia ischemica cronica (pregresso infarto miocardico, angina pectoris, pregresse angioplastiche coronariche, pregresso bypass aorto coronarico), della vasculopatia cerebrale e periferica. Altri usi: analgesico, antipiretico (per ridurre la febbre) e come antinfiammatorio (a dosi elevate utile nel trattamento sintomatico della pericardite).
ATENOLOLO
Vedere Beta bloccanti
BARNIDIPINA
Vedere calcio antagonisti
BEMIPARINA
Vedere eparine a basso peso molecolare
BETA BLOCCANTI
Classe di farmaci in grado di ridurre la stimolazione del sistema simpatico, una delle due branche del sistema nervoso autonomo che presiede al sistema di adattamento di attacco e fuga, preparando l’organismo ad affrontare il pericolo. L’effetto di questi farmaci si esprime principalmente sul sistema cardiovascolare, riducendo in tal modo la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e la contrattilità cardiaca; in tal modo viene ridotta la richiesta di ossigeno del cuore aumentando anche la tolleranza allo sforzo.
Utilizzo: trattamento dell’ipertensione arteriosa, nella cardiopatia ischemica cronica (pregresso infarto miocardio, angina pectoris, angioplastica coronarica), nel trattamento della cardiomiopatia ipertrofica, nelle aritmie cardiache (ridurre la loro incidenza e/o la frequenza cardiaca), nel QT lungo e nel trattamento della tireotossicosi (incremento della funzione tiroidea).
BISOPROLOLO
Vedere Beta bloccanti
BUMETAMIDE
Vedere diuretici
CANRENOATO DI POTASSIO
Vedere diuretici
CAPTOPRIL
Vedere ACE inibitori
CARVEDILOLO
Vedere Beta bloccanti
CALCIO ANTAGONISTI
Farmaci che inibiscono il passaggio intracellulare del calcio prevalentemente a livello dei vasi arteriosi e coronarici, determinando vasodilatazione arteriosa; a questa classe di farmaci appartengono anche il diltiazem e il verapamil (definiti diidropiridinici) che esplicano la loro azione anche a livello miocardico andando a ridurre la frequenza cardiaca.
Utilizzo: trattamento dell’ipertensione arteriosa, nella cardiopatia ischemica (in particolare nelle forme di angina da vasospasmo o nei pazienti con controindicazione ai beta bloccanti), per ridurre la frequenza cardiaca in corso di aritmie sopraventricolari (diidropiridinici) e nella cardiomiopatia ipertrofica (in particolare se controindicati i beta bloccanti).
CHINIDINA
Farmaco antiaritmico di classe IA utilizzato prevalentemente nella prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale (aritmia in cui il cuore tende a contrarsi ad elevata velocità).
CLONIDINA
Riduce gli impulsi nervosi alle arterie, dilatando i vasi e riducendo la pressione sanguigna.
Utilizzo: trattamento dell’ipertensione arteriosa
CLOPIDOGREL
Contrasta l’aggregazione piastrinica (antiaggregante piastrinico) con un meccanismo differente dall’aspirina.
Utilizzo: nel trattamento della cardiopatia ischemica cronica (pregresso infarto miocardico, angina pectoris, angioplastica coronarica, pregresso bypass aorto coronarico), della vasculopatia cerebrale e periferica. Prescritto in associazione all'aspirina per la prevenzione della trombosi degli stent in pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica per un periodo variabile da 1 a 18 mesi a seconda del tipo di stent impiantato.
CLOROTIAZIDE
Vedere diuretici
CLORTALIDONE
Vedere diuretici
COUMADIN
Vedere Warfarin
DALTEPARINA
Vedere eparine a basso peso molecolare
DIGOSSINA
Impiegata prevalentemente per ridurre la frequenza cardiaca in corso di fibrillazione atriale (aritmia che generalmente incrementa il numero di battiti cardiaci al minuto, determinando sintomi come cardiopalmo, mancanza di fiato, angina pectoris). Possiede anche un debole effetto inotropo positivo (incrementa la contrattilità del cuore), pertanto può talvolta essere utilizzata nello scompenso cardiaco in associazione a farmaci in grado di migliorare la prognosi (beta bloccanti, ACE inibitori). Talvolta il Cardiologo può richiederne il dosaggio ematico, soprattutto in presenza di disturbi gastrointestinali, visione ingiallita o nei pazienti affetti da insufficienza renale o anziani, per ottimizzare il dosaggio.
DILTIAZEM
Vedere calcio antagonisti
DISOPIRAMIDE
Farmaco antiaritmico di classe IA.
Utilizzo: per la prevenzione delle recidive della fibrillazione atriale; in pazienti selezionati affetti da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
DIURETICI
Stimolano l’eliminazione di acqua e sali per via renale.
Utilizzo: nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, dello scompenso cardiaco e dell’insufficienza renale cronica. Ne esistono di differenti classi, in grado di stimolare l’eliminazione di acqua andando ad agire in differenti siti del rene:
- TIAZIDICI (Clortalidone, Idroclorotiazide, Indapamide, Clorotiazide, Metolazone)
- DELL'ANSA (Furosemide, Torasemide, Bumetamide, Acido etacrinico)
- RISPARMIATORI DI POTASSIO, ANTAGONISTI DELL'ALDOSTERONE (Canrenoato di potassio, Spironolattone, Triamterene, Amiloride)
Possono determinare alterazioni degli elettroliti (i sali del sangue: potassio, sodio, magnesio) e disidratazione, per cui potrebbe essere necessario controllare periodicamente (soprattutto dopo variazioni terapeutiche) i valori della funzione renale e dei sali con prelievi ematici per eventualmente reintegrare i sali persi e ottimizzare la dose del farmaco.
DOXAZOSINA
Farmaco che riduce gli impulsi nervosi alle arterie, dilatando i vasi e riducendo la pressione sanguigna.
Utilizzo: trattamento dell’ipertensione arteriosa
DRONEDARONE
Farmaco antiaritmico di nuova generazione, con meccanismo di funzione simile all’amiodarone, rispetto al quale non contiene lo iodio ritenuto responsabile delle alterazioni tiroidee associate. In quanto farmaco di nuova generazione, e pertanto al momento meno studiato del “cugino” amiodarone, per ora è prescrivibile in casi selezionati, ad esempio nella prevenzione della fibrillazione atriale nei pazienti che non possono assumere l’amiodarone per complicanze tiroidee o per ridurre la frequenza cardiaca in pazienti che non tollerino altri farmaci. Potrebbe essere inizialmente richiesto un controllo dell’ECG (monitorare parametro indicativo dell’attività elettrica del cuore, il QT) e della funzione renale (tramite esame del sangue) in quanto tale farmaco potrebbe comportare un transitorio iniziale incremento della creatinina (un prodotto di degradazione del muscolo utilizzato come indice di funzione renale). Nel primo anno richiesto anche periodici controlli della funzione epatica.
ENALAPRIL
Vedere ACE inibitori
ENOXAPARINA
Vedere eparine a basso peso molecolare
EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE
Farmaci anticoagulanti somministrati per via sottocutanea.
Utilizzo: per la prevenzione e il trattamento della malattia tromboembolica venosa; in sostituzione della terapia anticoagulante orale (warfarin) in previsione di interventi chirurgici o altri casi selezionati.
FELODIPINA
Vedere calcio antagonisti
FLECAINIDE
Farmaco antiaritmico di classe IC utilizzato prevalentemente per cardiovertire la fibrillazione atriale (ripristinare il normale ritmo del cuore, il ritmo sinusale) e per ridurre le recidive di fibrillazione atriale o di aritmie sopraventricolari nei pazienti affetti da sindrome di Wolff-Parkinson-White (WPW). Frequentemente somministrato in associazione ai beta bloccanti. In ambito ospedaliero viene inoltre utilizzata come test per via endovenosa per verificare la sussistenza della Sindrome di Brugada.
FOSINOPRIL
Vedere ACE inibitori
IDROCLOROTIAZIDE
Vedere diuretici
INDAPAMIDE
Vedere diuretici
ISOSORBIDE MONONITRATO
Vedere nitroderivati
ISRADIPINA
Vedere calcio antagonisti
LABETALOLO
Vedere beta bloccanti
Utilizzato anche per il trattamento dell’ipertensione arteriosa in gravidanza
LACIDIPINA
Vedere calcio antagonisti
LERCANIDIPINA
Vedere calcio antagonisti
LISINOPRIL
Vedere ACE inibitori
MANIDIPINA
Vedere calcio antagonisti
METILDOPA
Farmaco antiipertensivo utilizzato anche durante l'ipertensione arteriosa in gravidanza.
METOLAZIONE
Vedere diuretici
METOPROLOLO
Vedere beta bloccanti
MEXILETINA
Farmaco antiaritmico di classe IB utilizzato per ridurre la recidiva di aritmie ventricolari.
Può essere utilizzata da sola o in associazione ad altri farmaci antiaritmici.
NADOLOLO
Vedere beta bloccanti
NADROPARINA
Vedere eparine a basso peso molecolare
NICARDIPINA
Vedere calcio antagonisti
NIFEDIPINA
Vedere calcio antagonisti
NISOLDIPINA
Vedere calcio antagonisti
NITRODERIVATI
Rilassanti della muscolatura liscia, hanno effetto vasodilatatore prevalentemente a livello del distretto venoso e delle coronarie (vasi che portano il sangue al cuore).
Riducono la pressione arteriosa e dilatano le vene sistemiche, riducendo in tal modo la tensione della parete miocardica, una delle determinanti del fabbisogno miocardico di ossigeno.
Utilizzati prevalentemente nel trattamento sintomatico dell’angina pectoris e nell’insufficienza cardiaca.
Sono disponibili in varie formulazioni: compresse, cerotti, spray e compresse sublinguali.
NITROGLICERINA
Vedere nitroderivati
PERINDOPRIL
Vedere ACE inibitori
PRASUGREL
Contrasta l’aggregazione piastrinica (antiaggregante piastrinico) con un meccanismo differente dall’aspirina.
Utilizzo: nel trattamento della cardiopatia ischemica post infartuale.
PROPAFENONE
Farmaco antiaritmico di classe IC
Utilizzo: per cardiovertire la fibrillazione atriale (ripristinare il normale ritmo del cuore, ritmo sinusale) e per ridurre le recidive di fibrillazione atriale o di aritmie sopraventricolari nei pazienti affetti da sindrome di Wolff-Parkinson-White (WPW).
PROPRANOLOLO
Vedere beta bloccanti
QUINAPRIL
Vedere ACE inibitori
RAMIPRIL
Vedere ACE inibitori
REVIPARINA
Vedere eparine a basso peso molecolare
SARTANI (ANTAGONISTI RECETTORIALI DELL’ANGIOTENSINA II)
Bloccano i recettori dell’angiotensina II, determinando vasodilatazione.
Utilizzo: trattamento dell’ipertensione arteriosa, dello scompenso cardiaco.
Non causano tosse secca (possibile raro effetto collaterale degli ACE inibitori)
Controindicati in gravidanza
SOTALOLO
Farmaco antiaritmico di classe III
Utilizzo: per la prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale e delle aritmie ventricolari.
Durante il trattamento potrebbe essere richiesto di monitorare periodicamente l’ECG e i valori degli elettroliti con prelievo ematico.
SPIRONOLATTONE
Vedere diuretici
TICLOPIDINA
Contrasta l’aggregazione piastrinica (antiaggregante piastrinico) che agisce con un meccanismo differente dall’aspirina.
Utilizzata nel trattamento della cardiopatia ischemica cronica (pregresso infarto miocardico, angina pectori, pregresse angioplastiche coronariche, pregresso bypass aorto coronarico), della vasculopatia cerebrale e periferica.
Durante il suo impiego possono essere richiesti periodici controlli dell’emocromo (prelievo ematico).
TINZAPARINA
Vedere eparine a basso peso molecolare
TORASEMIDE
Vedere diuretici
TRANDOLAPRIL
Vedere ACE inibitori
TRIAMTERENE
Vedere diuretici
VERAPAMIL
Vedere calcio antagonisti
WARFARIN
Vedere anticoagulanti orali