ESAMI DEL CUORE

SCINTIGRAFIA MIOCARDICA

È una metodica diagnostica incruenta che consente di valutare la perfusione del muscolo cardiaco ed in alcuni casi la sua funzione. Ne esistono diversi tipi ma tutti sono caratterizzate fondamentalmente dalla necessità di iniettare una sostanza particolare detta “tracciante radioattivo” e dalla misurazione di come questo sia captato dal cuore. Può essere eseguita a riposo e dopo uno sforzo. Nella maggior parte dei casi è necessario eseguirla sia a riposo che dopo sforzo.

Nella modalità più comune al paziente viene fatto compiere uno sforzo pedalando su una bicicletta. Nel momento in cui lo sforzo è massimo si inietta il tracciante radioattivo che verrà catturato molto bene nelle regioni ben irrorate del cuore e meno bene nelle regioni mal irrorate. Nelle regioni in cui è avvenuto un infarto il tracciante non verrà catturato per nulla. Dopo un certo periodo di tempo (in genere circa 4 ore), mentre il paziente è a riposo si esegue una seconda misurazione della captazione del tracciante da parte del cuore. Se esistono differenze tra le due misurazioni si può diagnosticare una ischemia da sforzo che apparirà come una zona che non cattura il tracciante dopo lo sforzo mentre lo cattura in condizioni di riposo.
Alcuni pazienti non sono in grado di compiere uno sforzo. In essi anziché utilizzare l'attività fisica per identificare la presenza della malattia coronarica si può infondere prima dell'esame un farmaco che fa lavorare il cuore come se fosse sottoposto ad uno sforzo o che modifica le modalità di perfusione del cuore. In questo modo è possibile eseguire l'esame anche se il paziente non è in grado per qualunque motivo di pedalare.
La captazione del tracciante si misura con uno strumento definito Gamma Camera. Si tratta in sostanza di un cilindro che viene avvicinato al torace e che raccoglie i fotoni emessi dalla sostanza iniettata nel paziente e “catturata dal cuore”.
Come si può vedere si tratta di un esame “non invasivo”. Ad eccezione dell'iniezione endovenosa. Non è prevista l'introduzione di altre sostanze, di cateteri o altri materiali.

I motivi principali per cui si esegue questo esame sono:

  • la ricerca della presenza di ischemia miocardica provocabile con lo sforzo o con l'infusione di farmaci;
  • la ricerca di muscolo cardiaco non funzionante ma vitale;
  • la funzione globale o segmentaria del cuore.

In genere per confrontare le immagini ottenute dopo lo sforzo con quelle ottenute a riposo è necessario che trascorra un congruo periodo di tempo, circa 4 ore. In alcuni casi selezionati per ottenere risposta a quesiti specifici è possibile dover ripetere l'infusione il giorno successivo.

Al termine dell'esame il computer genera le immagini ed è possibile produrre la risposta. Naturalmente per motivi organizzativi questa può essere generata anche successivamente ed il tempo dipende dalle modalità organizzative locali.

Si tratta di un esame costoso, sia per la strumentazione utilizzata che per il costo del tracciante. È necessario che siano presenti più figure professionali come il medico specialista in medicina nucleare, il cardiologo, l'infermiere ed il tecnico di radiologia. L'uso di traccianti radioattivi impone alcuni obblighi nella costruzione dei locali e nello smaltimento dei rifiuti che incidono sui costi. In regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale naturalmente è previsto solo il pagamento del ticket da cui alcuni soggetti sono esenti.

La quantità di sostanza radioattiva iniettata è molto piccola per cui non è pericolosa. In ogni caso il minimo rischio presente è giustificato dalle importanti informazioni che possono essere ottenute con questo esame.

Scintigrafia perfusionale, Angiocardioscintigrafia al primo passaggio o all'equilibrio, scintigrafia miocardica con tallio o con tc-99msestamibi, scintigrafia a riposo e/o dopo sforzo, scintigrafia dopo stress farmacologico. Si tratta di nomi che esprimono diverse forme di scintigrafia tutte accumunate dalle caratteristiche descritte in precedenza ma che si differenziano per il tipo di tracciante utilizzato e/o per la metodologia con cui si raccolgono i rilevamenti o per il modo con cui viene “stressato” il cuore del paziente. È il medico a scegliere l'esame più opportuno per dare risposta al quesito clinico che il paziente gli pone.