Dissalate bene i capperi di Pantelleria, sciacquandoli più volte in acqua corrente e tenendoli a mollo in una ciotola capiente con acqua fredda, che cambierete più volte, per almeno 2 - 3 ore. Tritate lo scalogno e soffriggetelo in olio e acqua, finché diventa morbido. Aggiungete quindi al soffritto i capperi, il peperoncino (se vi piace) e irrorate col vino bianco. Quando sarà evaporato, mettete nella casseruola la polpa di pomodoro, l’origano (naturalmente siciliano), salate, pepate e portate a cottura la salsa (non più di 10 - 15 minuti). Cuocete al dente gli spaghettini integrali e conditeli con la salsa di capperi, aggiungendo, se vi piace, un altro pizzico di origano e, se la vostra dieta ve lo consente (sto parlando di peso…), un filo d’olio crudo.
Il cappero, oltre al gusto spiccato, ha notevoli proprietà antiossidanti e un contenuto calorico molto basso. Sfortunatamente la maniera migliore di conservazione è la salatura: questo rende necessario un processo accurato di eliminazione del sale. Non basta, come alcuni dicono, sciacquarlo in acqua corrente né è proponibile, come altri ancora affermano, mangiarlo senza dissalarlo. Gli altri metodi di conservazione (sott’aceto soprattutto) ne alterano gusto e proprietà e possono essere utilizzati solo per piatti particolari, in cui già sarebbe previsto l’aceto.
L’utilizzo di pasta integrale non è comune nelle nostre famiglie, ma va incoraggiato. Oltre tutto, gli spaghettini integrali di buona marca sono più saporiti dei normali spaghettini, tengono benissimo la cottura e si adattano particolarmente bene a questa semplicissima ricetta. Chi lo ama può serenamente sostituire lo scalogno con l’aglio: il sapore sarà più deciso, ma è solo una questione di gusti personali.
La pasta è la regina della dieta mediterranea ed è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo: la sua fama è legata sia alla eccellente qualità del nostro prodotto nazionale sia alle sue origini antichissime e alla fantasia degli Italiani nella sua produzione, che mediante vari formati e innumerevoli condimenti ne hanno esaltato il sapore. Eccedere però con la pasta può essere dannoso per il nostro regime alimentare e soprattutto per la nostra dieta.
Genuina e comunque buona, la pasta integrale proviene dal chicco completo del grano, ancora puro, non privato cioè della crusca e del germe. Questo garantisce alla pasta integrale delle proprietà decisamente nutrienti. Il germe di grano infatti è ricco di acidi grassi essenziali ed antiossidanti mentre la crusca offre molti sali minerali.
Queste caratteristiche hanno un influsso molto positivo sul nostro intestino e sono utilissime per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. La pasta integrale è ricca di fibre alimentari (un etto di pasta integrale contiene 6 grammi di fibra, circa il 20 per cento della dose giornaliera raccomandata dai nutrizionisti) ed è ottima per le diete, perché rende subito sazi e non porta a mangiare porzioni esagerate di pasta. Attenzione però: è preferibile non consumarla tutti i giorni, in quanto, come ogni cibo integrale, anche la pasta contiene acido fitico, il quale limita l’assimilazione di alcuni nutrienti come il calcio, il ferro, il rame e lo zinco.
Ricordiamoci anche che la scelta del condimento da abbinare alla pasta è fondamentale per rendere il nostro piatto più o meno calorico: non servono sughi ed intingoli pieni di grassi e formaggio!