Pelate le patate e tagliatele a fette di circa 1 cm di spessore. Pelate le cipolle bianche e tagliate a metà o, se sono grosse, in 3 parti, trasversalmente all’asse maggiore. Ungete col pennello la teglia del microonde con l’olio, disponete patate e cipolle e cuocete con la funzione crisp o combinata per 10 minuti.
Mettete in un piatto pangrattato, sale e peperoncino. Mescolate bene e fate aderire la miscela ai filetti di gallinella, picchiettando con le dita. Pulite i pomodori, tagliateli a metà e svuotateli dei semi; infilate nella cavità 1 o 2 capperi, con il loro sale, cospargete generosamente con la miscela di pane e peperoncino usata per la gallinella. Dopo i primi 10 minuti girate patate e cipolle e proseguite la cottura per altri 5 minuti. Quindi disponete i filetti di Gallinella ed i pomodori al centro, appoggiandoli dal lato della pelle, ungete il tutto con un filo d’olio e terminate la cottura per altri 5 minuti, di modo che i filetti e i pomodori siano ben dorati. Guarnite con alcune foglie di basilico, lasciate riposare 2-3 minuti e servite aggiungendo in ogni piatto un cucchiaio di purea di peperoncino.

La Gallinella di mare o Cappone o Mazzola è un pesce dal sapore delicato, usata prevalentemente nelle zuppe. È però possibile reperirla in filetti, pronta all’uso. Il senso della ricetta è un impiego generoso di peperoncino, compreso il purea di peperoncini (se ne trovano di ottimi sia italiani - calabresi o siciliani - che francesi o dell’estremo oriente come il Sambal Oelek indonesiano, facilmente reperibile nei supermercati o nei negozi di cibi esotici. Se non amate il peperoncino, potete eliminarlo del tutto, il piatto risulterà meno saporito e dolce (ma ci perderete…).

La Mazzola o Gallinella (Trigla lucerna) è un pesce diffuso sui fondali dell’Adriatico; ha carni ricche di vitamina E, rame, magnesio, potassio, fosforo. Qualche curiosità sul peperoncino, importante ingrediente di questa ricetta. Il peperoncino piccante è usato come alimento fin da tempi antichissimi, in Messico e Cile, poi importato in Europa da Cristoforo Colombo. In cucina, il peperoncino, può essere utilizzato sia crudo che essiccato in polvere per aromatizzare e conferire sapore alle vivande ed è diventato uno dei principali condimenti della cucina mediterranea. Il peperoncino ha numerosi effetti benefici. La parte piccante è dovuta alla presenza di un alcaloide, la capsaicina, che favorisce i processi digestivi e la secrezione gastrica, conferendo quindi una facile digeribilità. Il peperoncino contiene una notevole quantità di vitamine, come vitamina C (che però si perde durante l’essiccazione), ma anche A, B e D, PP, B2, E (che aumenta l’ossigenazione del sangue e favorisce la fecondità), K (antiemorragica). Contiene anche carotenoidi e sali minerali; il suo potere antifermentativo ne rende adatto l’uso specialmente nei mesi caldi; è antidepressivo e stimola la vitalità dei tessuti. Agisce sulla circolazione venosa e capillare, con proprietà vasodilatatore, e grazie alla presenza di lecitina ha azione anticolesterolo: è pertanto utile nel prevenire l’aterosclerosi e le malattie cardiovascolari. Il peperoncino ha un forte potere antiossidante, e questo gli è valso la fama di antitumorali. Stimola la termogenesi e favorisce pertanto il controllo del peso corporeo. È controindicato per chi è affetto da colite e attenzione per la sua azione irritante sulla mucosa anale per chi soffre di emorroidi. Infine, il peperoncino ha fama di avere azione afrodisiaca e sembra che le popolazioni che lo usano abitualmente siano meno affette da calvizie.